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Ascani (Pd): «Renzi su Cancellieri? Non sono assolutamente d’accordo»

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ascani 1di Claudia Farallo

«Assolutamente no, non condivido Renzi. È un’opinione sua personale che rispetto». Intervistata da Intelligonews, la deputata del Pd Anna Ascani dichiara di non concordare con il sindaco di Firenze sulle dimissioni della Cancellieri. «Tra l’altro penso non lo siano neanche molti dei suoi deputati», aggiunge Ascani. Sullo stop al tesseramento si dichiara favorevole: «Credo che debba esserci un accordo tra tutti i candidati. Se quell’accordo c’è, è bene far tacere tutte le polemiche e quindi chiudere qui la partita del tesseramento». Su possibili scintille fra Letta e Renzi, Ascani non ha dubbi: «Non conviene a Letta avere un cattivo rapporto col segretario del partito che è il maggiore azionista di questo governo e, sicuramente, non conviene a Renzi mettere in discussione un governo che è guidato dall’ex vice segretario del Pd. Andranno d’accordo perché non si può fare altrimenti». E al M5S, Ascani suggerisce «di provare a farle, le primarie, perché mi pare che non abbiano mai avviato un percorso democratico».

Renzi sostiene che la Cancellieri avrebbe fatto bene a dimettersi. È d’accordo?
«Assolutamente no, non condivido Renzi. È un’opinione sua personale che rispetto. Tra l’altro penso non siano d’accordo neanche molti dei suoi deputati, viste le dichiarazioni degli ultimi giorni. Credo che la Cancellieri abbia chiarito cos’è accaduto in Parlamento. È evidente che si parla di un governo di larghe intese, per cui non si può pensare che sia così semplice chiedere le dimissioni ad un ministro che occupa un ruolo così strategico, il quale per altro non ha tenuto un comportamento che comportasse alcun reato. Si può parlare di opportunità o non opportunità politica».

Tesseramento Pd. Secondo lei è giusto lo stop proposto da Epifani?
«Sì. Ma credo che debba esserci un accordo tra tutti i candidati. Se quell’accordo c’è, è bene far tacere tutte le polemiche e quindi chiudere qui la partita del tesseramento».

C’è anche chi dice che non si cambiano le regole in corsa.
«Bisogna intendersi sulle regole, nel senso che quando tutte le parti in gioco vedono che c’è qualcosa che non va nel modo in cui si sta svolgendo il tesseramento, la cosa migliore è quella di darsi una regolata tutti quanti. Credo sia nell’interesse di ognuno quello di limitare i danni. Meglio chiudere il tesseramento e far emergere il bello di questo Congresso, piuttosto che ritrovarsi poi in una situazione spiacevole».

D’Alema dice che se Renzi diventerà segretario non creerà fatture. Una prova di un asse fra i due?
«Forse nel momento in cui questo congresso sarà celebrato riusciremo a costruire un Pd in cui non si parli tutti i giorni di quello che ha detto D’Alema o di quello che ha detto Renzi, ma si provi a costruire un asse tra il Pd e i cittadini. D’Alema ha detto quello che noi del Pd auspichiamo, ovvero che, una volta che Renzi sarà segretario, non ci saranno fratture né tra le aree del partito né tra il partito e il governo. Non c’è nessun motivo di dubitarne».

Sull’esistenza di un patto Letta-Renzi, Bersani dichiara che i due cercheranno di andare d’accordo. Come lo interpreta?
«Credo sia l’unica cosa possibile. Non conviene a Letta avere un cattivo rapporto col segretario del partito che è il maggiore azionista di questo governo e, sicuramente, non conviene a Renzi mettere in discussione un governo che è guidato dall’ex vice segretario del Pd. Andranno d’accordo perché non si può fare altrimenti. Abbiamo già vissuto la caduta del governo Prodi. Ripeterla sarebbe voler segnare una sconfitta alle prossime politiche. Il che non è nell’interesse di nessuno».

Esclude che ci sia una competizione fra i due?
«Sì, credo che possano benissimo essere complementari. Renzi farà un buon lavoro da segretario nazionale del Pd, rimettendo in piedi il partito, e Letta continuerà l’azione di governo, svolgendo al meglio la funzione che gli compete, soprattutto all’interno del semestre europeo».

Quindi sono malignità quelle che attribuiscono a Renzi la volontà di competere con il premier Letta per la futura premiership?
«Chiunque, come Renzi, voglia nella vita fare il Presidente del Consiglio non può pensare adesso di far cadere questo governo».

Renzi dice che le elezioni anticipare non sarebbero una catastrofe.
«Sì, ma non possiamo permetterci noi del Pd di far cadere questo governo. Non sarebbe perdonato dai nostri elettori e anche più in generale. Renzi non è stupido e questo lo sa benissimo».

Un recente sondaggio Demopolis dà Renzi a 66 e Cuperlo a 21. C’è aria di vittoria?
«Visti i risultati del 25 febbraio tendo ad aspettare sempre prima di commentare i sondaggi. Dipenderà molto dalla partecipazione, però mi pare che una larga parte del Pd veda in Renzi il segretario migliore per il futuro che abbiamo davanti».

Alcuni criticano la visibilità sproporzionata di Renzi rispetto agli altri candidati.
«Renzi poco più di dieci mesi fa ha vissuto le primarie con Bersani, quindi evidentemente è un personaggio più conosciuto e in vista. È normale che lo invitino con più frequenza e ci sia più attenzione rivolta a lui. Non ci vedo nulla di strano. Capisco che gli altri candidati si sentano in po’ svantaggiati, ma è anche vero che è difficile convincere i media a dare a tutti lo stesso spazio, perché è evidente che Renzi parte da una posizione diversa, anche solo per la notorietà nei cittadini».

Cecconi, deputato M5S, aveva fatto una forte critica in tal senso proprio in un’intervista su IntelligoNews.
«Io ai miei colleghi del M5S suggerisco di provare a farle, le primarie, perché mi pare che non abbiano mai avviato un percorso democratico. Nel momento in cui si confronteranno col sistema democratico, discuteremo di qual è il miglior modo di fare le primarie».

Però hanno fatto le parlamentarie.
«Sì, con un click. E chi ha preso più click ne ha avuti 82. A me dispiace dirlo, ma non sono quella che ha preso più preferenze alle nostre parlamentarie e ne ho prese 5.473, che forse è la somma di tutte quelle che hanno preso loro».


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