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Pezzopane (Pd): “Cinque riforme e poi … la crescita. Da venti giorni bloccati al Senato, ostruzionismo vergognoso”

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pezzopane-stefania_big_1a6f9“Renzi non governa da cent’anni mentre in parlamento c’è chi ci sta da vent’anni e ha fatto il ministro e il sottosegretario”. Messaggio chiaro che Stefania Pezzopane, senatrice dem, indirizza ai tanti critici e iper-critici del suo partito che bombardano Palazzo Chigi usando i missili del Pil. A Intelligonews ne passa in rassegna un’ampia carrellata…

Renzi dice non cambio linea e mi concentro su cinque riforme. Condivide?
«Certo. Noi stiamo da venti giorni bloccati al Senato da questa azione ostruzionistica vergognosa che ci porta a stare ore e ore su emendamenti uguali se non per il cambio di una virgola o di un numero. E già questo è il segno che la riforma andava fatta, proprio per evitare che il parlamento venisse paralizzato. A settembre Camera e Senato ci concentreranno su provvedimenti di natura diversa. Noi abbiamo dovuto interrompere l’esame della delega lavoro per via dell’ostruzionismo sul nuovo modello di Senato ma a settembre riprenderemo sui punti indicati da Renzi».

Tsnuami di critiche su Palazzo Chigi: tutti gufi, compreso l’Istat? I dati del Pil parlano chiaro, quindi?

«Quindi bisogna dare tempo al governo di mettere a punto iniziative ancora più efficaci. Renzi governa da pochi mesi e questi dati macro-economici sono frutto di politiche sbagliate che abbiamo alle nostre spalle, non solo della contingenza. E’ evidente che dobbiamo dare un’accelerata in relazione alle problematiche economiche e sociali. Adesso abbiamo fatto questo sforzo gigantesco sulle riforme istituzionali ma bisogna riformare il nostro sistema economico, il nostro modo di sostenere le imprese e il nostro modo di organizzare il mercato del lavoro».

Il ministro Padoan ammette che l’Italia non cresce ma che non ci sarà bisogno di una manovra correttiva in autunno. Ma come si fa a far quadrare in conti?
«Credo che su queste tematiche sia opportuno un confronto parlamentare e una collaborazione stretta tra governo e parlamento sulle riforme da adottare. Anche perché andiamo verso una nuova legge di stabilità già alla ripresa di settembre e lì si comincerà a ragionare più in dettaglio. Se non ci sarà bisogno di una manovra, serviranno azioni ad hoc da predisporre nella legge di stabilità per lo sviluppo dell’economia e la ripresa del paese: la legge di stabilità sulla quale ci confronteremo da settembre è la piattaforma dalla quale partire».

Che effetto le fanno le critiche molto dure che nel Pd si sono levate nei confronti di Renzi da Epifani a Fassina passando per Cuperlo, solo per citarne alcuni? Siete di nuovo al tutti contro tutti?
«Le trovo critiche ingenerose: in alcuni casi mi sembra che il malpancismo che c’è in quella parte di Pd che non ha sostenuto Renzi alle primarie e poi nella svolta governativa o che lo ha sostenuto in apparenza e non nella sostanza, alla prima occasione di difficoltà venga fuori in maniera brutta. Evidentemente cova ancora il cambio di governo Letta-Renzi. Le considero critiche ingenerose e anche troppo anticipate perché non è che Renzi sta a Palazzo Chigi da cent’anni. Alcuni stanno qua in parlamento d vent’anni, sono stati ministri e sottosegretari, mentre Renzi è alla sua prima opportunità di governo e va sostenuta. Osservazioni critiche va benissimo ma qui sembra ci sia chi è sempre pronto a dare coltellate…Oltretutto ricordo che ogni deliberazione dell’agenda di governo è stata discussa e approvata nella direzione nazionale del Pd, non è che Renzi si alza la mattina e decide da solo. Aggiungo un altro aspetto…».

Quale?
«Anche nel governo ci sono esponenti di varie aree politiche e con ruoli molto autorevoli, non è che Renzi governa da solo. Lo stesso ministro Padoan pur non avendo una provenienza politica è noto che ha un collegamento culturale con D’Alema, quindi un’area che ha sostenuto Cuperlo alle primarie; per non parlare di alcuni sottosegretari e ministri; ci sono esponenti di tutte le aree presenti nel Pd compresa la minoranza: bersaniani, dalemiani, cuperliani. Nei ministeri economici ad esempio, tra ministri e sottosegretari sono quasi tutti bersaniani e cuperliani…».

Spendig review: Cottarelli sforbicia le partecipate ma annuncia che smorzerà i lampioni. Se è giusto lavorare a un risparmio energetico, non le sembra che abbassare l’illuminazione pubblica sia un segnale negativo per i cittadini?

«Bisognerebbe capire cosa pensa Cottarelli. Io parlo anche per la mia esperienza di amministratrice pubblica: si possono adottare sistema di risparmi energetico e operare anche attraverso le nuove tecnologie, però questo comporta investimenti iniziali importante. Da amministratrice pubblica avrei tanto voluto risparmiare dal punto di vista energetico ma il vero risparmio lo ottieni se cambi la strumentazione tecnologica e spesso l’ente locale non se lo può permettere. Certamente alcune sperimentazioni possono essere efficaci e tuttavia usare slogan così generici non funziona perché poi i cittadini vogliono la loro strada illuminata. Tutto va visto nella concretezza piuttosto che negli slogan, anche se credo che un’iniziativa per il risparmio energetico vada fatta».

Domani voto finale sul Senato 2.0. La va o la spacca?
«La va, la va… Ce la facciamo. Adda a passa a nuttata… Passeremo anche questa nuttata ma poi avremo il risultato».


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